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I Ching – Tra oriente ed occidente

Nessuno conosce con certezza in che modo arrivarono a fondersi l’oracolo millenario dell’I Ching con la filosofia esistenziale del Feng-shui e con la cartomanzia (un sistema di premonizione dalle caratteristiche occidentali) per creare questa versione dell’I Ching sotto forma di mazzo di carte. Certo sono state formulate diverse ipotesi. Una di queste afferma che l’imperatore Fo-Hi, una figura leggendaria che sembra avere avuto parte all’invenzione dell’I Ching come oracolo, sia anche l’inventore del Feng-shui, una tecnica che cerca di armonizzare le energie degli oggetti e delle creature viventi che ci circondano al fine di creare un ambiente positivo e piacevole nel luogo in cui dobbiamo abitare, lavorare e riposare. Secondo il. Feng-shui, i luoghi dove la gente vive si I dividono in spazi virtuali chiamati “bagua”. Queste ultime sono zone di energia che devono essere colme di influssi positivi per far si che influiscano favorevolmente nella vita degli uomini. A tal fine, in queste II zone vengono collocati diversi oggetti (specchi, mobili, monete, campanelli…) sui quali e influiscano favorevolmente nella vita degli uomini. A tal fine, in queste zone vengono collocati diversi oggetti (specchi, mobili, monete, campanelli…) sui quali
sono dipinti 1 trigrammi di base che compongono i 64 esagrammi dell’I Ching. Questo viene considerato il metodo migliore per equilibrare le I energie yin e yang e creare così un ottimo stato di energia positiva.

Secondo quanto viene tramandato, il primo e sconosciuto “disegnatore” di questo mazzo oracolare dell’Ching partì dall’idea che ogni carta equivalesse a una bagua; in questo caso la bagua non si riferisce a un luogo fisico ma fa parte della persona. Assegnando a ogni carta un esagramma completo, si pone questa parte dell’individuo sotto la protezione del suddetto esagramma. Questo concetto permette il più semplice consulto: estrarre una sola ■ carta e ottenere, secondo l’esagramma e a seconda che la carta esca diritta o capovolta (nell’I Ching si dice ^essere in “posizione negativa”), una risposta positiva o negativa a una domanda concreta. Tutto questo coincide in definitiva con l’essenza primordiale dell’I Ching classico, ma con un metodo che risultava molto più semplificato.

Occorre ricordare che nell’oracolo tradizionale per ottenere esagramma bisogna effettuare sei tiri con tre monete uguali, annotare i risultati, riconoscere i trigrammi e cercare nella guida dell’I Ching il giusto esagramma da consultare. Nonostante le premesse iniziali, grazie alla popolarità che la cartomanzia dal XV secolo aveva raggiunto nell’Occidente come metodo di preveggenza, la generalizzazione dei suoi metodi caratteristici finì per prevalere sugli altri sistemi e venne creato uno strumento destinato a formulare all’oracolo domande più complesse. In questo modo si stabilirono i significati divinatori di ogni carta-esagramma con la base dell’I Ching classico, ma semplificati per avvicinare la sua lettura alla mentalità occidentale. I lanci divennero più sofisticati dato che permettevano l’interpretazione dell’esagramma non solo nel suo significato, ma anche in relazione uno con l’altro, rendendo più simile la lettura oracolare di queste carte con i modelli della cartomanzia europea.

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Dettaglio sul mazzo dei Ching